“Tira un’aria, ma un’aria che non si respira”
G. Gaber
No amici, qui non si tratta della solita rampogna
dell’opposizione contro la maggioranza, l'aria che tira al Consiglio di Zona 8 è davvero mefitica, osserviamo i fatti:
1)
Contributi e iniziative: tutte le associazioni
coinvolte in iniziative onerose per l’Amministrazione sono state esclusivamente
di una certa area politica; a titolo d’esempio vi cito l’ultimo finanziamento
fatto all’Associazione Arci Metromondo (€ 1.200). Volete sapere come la pensa
questa associazione? Ecco uno stralcio di quanto si può leggere sul loro sito:
“La coerenza del governo Berlusconi non si manifesta solo nel
rapporto tra la contrazione degli spazi democratici e l’attacco ai diritti
sociali di gran parte della popolazione….”
Oppure “Il rapporto con le gerarchie
ecclesiastiche è stato sempre un problema per chi ha governato o ha fatto
progetti di governo nel nostro paese. La Chiesa cattolica sostenne il fascismo, da cui
ebbe in cambio i patti del 1929 ….” Il
resto ve lo lascio immaginare. Provi pure un’associazione a chiedere
finanziamenti senza vantare un simile curriculum e la risposta sarà sempre “non
ci sono soldi, il sindaco Moratti ci ha lasciato un buco di bilancio”
2)
Per
garantirsi il proseguo di questi finanziamenti ad amici e amici degli amici,
hanno modificato il regolamento del CDZ adattandolo alle loro necessità. Il
regolamento messo a punto nella precedente legislatura chiedeva ai Consiglieri
di Zona aderenti ad Associazioni che richiedevano un contributo di abbandonare
l’Aula di Consiglio durante la discussione e votazione della delibera. Il
motivo era semplice: trasparenza ed imparzialità. Oggi questa norma non esiste
più ed in questo modo possono votarsi tutte le delibere che vogliono senza il
pericolo di non avere più la maggioranza in Aula.
3)
Intanto
il CDZ 8 ha
cassato i contributi che nella scorsa legislatura erogavamo ad Associazioni ed
Oratori durante la chiusura delle scuole riconoscendo a loro un valore sociale.
4)
Nel
frattempo hanno bocciato una mia mozione per riservare i fondi anticrisi alle
famiglie con figli (in questo modo possono finanziare anche le coppie gay).
5)
E’ stato
deliberata la distribuzione di 25.000€ per l’acquisto di quaderni e cancelleria
per tutte e sole le scuole statali e comunali, discriminando così le scuole
pubbliche paritarie, o meglio discriminando tra studenti meritevoli (quelli
delle scuole statali) e studenti non meritevoli (quelli delle scuole paritarie).
6)
Viene
costantemente umiliato il CDZ e la democrazia stessa: la maggioranza del CDZ
rifiuta un confronto sui temi, così si può assistere allo spettacolo dei
consiglieri di maggioranza che non ascoltano quanto proposto della minoranza,
parlottano fra loro, telefonano, guardano le partite sui computer salvo poi
votare tutti compatti contro QUALSIASI proposta venga dalla minoranza, perfino
cose ovvie ed innocue come la proposta di avere sul sito Internet del Comune
una cartina con i vari ambiti di sosta (strisce gialle e blu).
7)
Pur di
proseguire nei loro piani ideologici viene negata perfino la realtà: pensate
che il Presidente di Zona 8, Zambelli, ha dato risposta scritta ad una mia
interrogazione sul preoccupante incremento del fenomeno della prostituzione
avvenuto nell’ultimo anno al QT8 e Zona Certosa sostenendo che il fenomeno
della prostituzione è praticamente scomparso in quelle aree!
8)
E’ stato
redatto il piano per l’erogazione di finanziamenti a favore dei giovani: è
stato bocciato un mio emendamento che tendeva ad inserire le associazioni che
erogano il servizio di aiuto allo studio gratuito e gli oratori.
9)
Obbedendo
agli ordini della giunta Pisapia il CDZ 8 ha approvato in gran fretta il regolamento
per l’istituzione del registro delle coppie di fatto. Questo argomento, prima
ancora di coinvolgere aspetti etici deve a mio avviso assicurare un solido
telaio normativo in quanto attraverso questo regolamento verranno erogati
diritti. Questo regolamento è in realtà formato da una paginetta che non
descrive né i diritti né i doveri! Facciamo qualche esempio:
-
si
definisce “coppia di fatto” due o più persone coabitanti, legati da rapporto
affettivo orbene nulla si dice su quante coppie di fatto io possa fare
contemporaneamente,di quante persone massime possa essere costituita (poligamia?),
da quanto tempo debbo essere coppia di fatto prima di poter usufruire ad
esempio dell’assegnazione di un appartamento, nulla si dice su cosa succede
quando una coppia di fatto si rompe rispetto ad esempio alla casa avuta…
- All’art. 3 del regolamento c’è una chicca: l’incaricato del
Comune può verificare la sussistenza della coppia di fatto, capisco la
fattibilità della verifica per il primo requisito, cioè la coabitazione, ma
come farà il povero incaricato comunale a verificare la sussistenza del
rapporto affettivo? Sarà forse dotato del nuovo strumento inventato da Pisapia
che universalmente è conosciuto come affettosometro? Pretenderà che la
sedicente coppia di fatto consumi un rapporto sessuale davanti a lui? Non ci è
dato di sapere.
-
Un’altra perla
sono i diritti che la coppia riceverà grazie all’iscrizione, infatti nel
regolamento sono indicate le aree generiche come casa, trasporti, educazione,
ecc e viene rimandata la definizione dei diritti agli uffici comunali e
assessorati. E’ quindi stata approvatoin Zona 8 un regolamento che non contiene né doveri né
diritti e che in più scippa la definizione dei diritti da un organo elettivo
per attribuirlo a impiegati comunali o comunque, come gli Assessori, non
eletti…
Potrei continuare con gli
esempi ma temo di annoiarvi, credo che quelli fatti siano sufficienti a far
capire quanto, solo dal punto di vista puramente laico, questo regolamento sia
un’assurdità e rappresenti semplicemente una bandiera ideologica.
Voglio però soffermarmi su
altri due aspetti. Il primo è eticamente laico; come affermava don Lorenzo
Milani non esiste un’ingiustizia più grossa di quella di considerare uguali due
cose diverse. Senza far ricorso all’art. 29 della Costituzione è evidente che
il fatto di generare figli è un valore per tutta la società, anzi è la
condizione indispensabile per la sussistenza della società. Garantire dei
diritti maggiori rispetti ai diritti individuali e inviolabili della persone è
la conseguenza logica che una società mette in atto come “ringraziamento” del
servizio che la famiglia eroga alla società. Equiparare una coppia gay ad una
famiglia eterosessuale significa quindi riconoscere uguali nei diritti realtà
profondamente diverse.
Da ultimo vorrei riflettere sul
comportamento dei cinque consiglieri cattolici eletti nel PD: alla votazione
due si sono astenuti e tre hanno votato a favore del regolamento.
In tutti e cinque ho potuto
notare un imbarazzo, come un fastidio nel dover affrontare un tema con pesanti
implicazioni etiche. L’impressione è stata quella di voler scrollarsi di dosso,
come fosse un problema o un orpello, il richiamo del Papa e della Cei sui
principi non negoziabili. L’idea da loro espressa è che in privato si può
riconoscere i principi non negoziabili, ma da amministratore laico no.
Questo a mio avviso rappresenta
anche un problema culturale: come posso immaginarmi e progettare una società
migliore, più civile? Da cosa parto?
I valori non negoziabili
rappresentano a mio avviso il punto da cui partire per costruire una società più
umana e giusta; essi sono “non negoziabili” in quanto inscindibili dalla natura
umana di cui siamo fatti. Altro che principi ideologici vissuti come impaccio
ad un dialogo….