martedì 16 aprile 2013

Museo di Arte Contemporanea a Milano: fine di un sogno

Addio al museo di arte contemporanea voluto a Citylife dal sindaco Moratti: la nuova amministrazione ha cancellato il progetto.
La realizzazione di un museo di arte contemporanea, oltre ad essere un apporto culturale straordinario per la città di Milano, rappresentava  uno stimolo importantissimo per la riconferma della nostra città come capitale del mercato dell’arte.
Per la Zona 8 in particolare la presenza del museo avrebbe rappresentato una grande opportunità per valorizzare luoghi di interesse turistico della Zona come il quartiere QT8, il Giardino dei Giusti al Montestella  (distanti un centinaio di metri dal progettato museo), ma anche la Certosa di Garegnano e la villa Scheibler recentemente ristrutturata.  La Zona 8 ha numerosi gioiellini turistici (il QT8 ad esempio compare su tutti i manuali di architettura e urbanistica) incapaci da soli di attrarre il turismo culturale, il  flusso  garantito dal museo di arte contemporanea avrebbe permesso di valorizzarli e di  rivitalizzare i nostri quartieri. Purtroppo la giunta Pisapia ha creato un buco nel bilancio comunale di oltre 400 milioni di euro ed ha quindi pensato bene di recuperare parte dei soldi (46 milioni di euro derivanti dallo scomputo degli oneri di urbanizzazione) sulla pelle della cultura. I consiglieri della maggioranza di centrosinistra del Consiglio di Zona 8, come tanti bravi soldatini hanno rapidamente  e allegramente approvato la cancellazione del museo come richiesto dal Sindaco infischiandosene del danno che questa decisione avrebbe creato per la Zona 8. Pisapia è all’affannosa ricerca di risorse per colmare il  buco di bilancio creato dalla sua amministrazione, sono previsti per questo motivo una raffica di aumenti , tuttavia non rinuncia ai suoi cavalli di battaglia ideologici, ad esempio pare intenzionato a “regalare” il Leoncavallo agli attuali occupanti abusivi al costo di 12 milioni di euro prelevati dalle tasche dei milanesi .



Spettacolo Piccolo Uovo

Il teatro Litta mette in scena in questi giorni lo spettacolo “Piccolo Uovo” che racconta storie di “famiglie diverse” tra cui quelle composte da genitori dello stesso sesso ed invita ad assistervi scuole materne e primarie, statali e non, della città. E’ evidente che per il teatro si tratta di legittima scelta artistica, mentre per le scuole e gli insegnanti è una scelta educativa, e come tutte le scelte educative non è neutra. Chi ad esempio come me, è un ecologista convinto, non può accettare come “normale” una famiglia composta da genitori dello stesso sesso. La Natura infatti ha deciso diversamente legando la genitorialità esclusivamente al rapporto uomo-donna.
Ho quindi fatto un’interrogazione al Presidente del consiglio di zona chiedendo di pubblicizzare l'elenco delle scuole della Zona 8 che hanno aderito all’iniziativa, a garanzia della piena  libertà dei genitori che hanno diritto a  scegliere la scuola per i propri figli a ragion veduta.
A questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=k2XxrGQ8jSg  potrete trovare la registrazione video del mio intervento.