mercoledì 4 dicembre 2013

Mercato coperto del QT8: La maggioranza di centrosinistra si mostra arrogante con i residenti


Ieri sera in Consiglio di Zona 8 si è discussa la mia richiesta di indire una consultazione di quartiere per decidere insieme il destino del mercatino del QT8

Per maggior chiarezza vi riporto il testo della mozione discussa:

 

MOZIONE :  “Richiesta di consultazione di quartiere per il mercato coperto del QT8”

 RILEVATO
Che l’assessore al Commercio del Comune di Milano ha ribadito il 16 ottobre u.s.  la sua determinazione a far si che il mercato coperto del QT8 svolga attività di “vendita tipicizzata”
 
CONSTATATO
Che molte voci di dissenso sul progetto dell’Assessore D’Alfonso  si sono levate dai residenti del quartiere

 CONSTATATO  INOLTRE
Che nel primo punto del programma di coalizione del centrosinistra per il Consiglio di Zona 8 è contenuta la seguente affermazione: “Ma ascoltare non è una questione di educazione. E’ invece l’unico metodo per governare una città complessa come Milano. Progettare una città, il suo sviluppo, affrontare i suoi problemi, è un lavoro che non si può delegare, ma va costruito passo dopo passo da tutti, promuovendo quanta più partecipazione possibile….”

CONSTATATO  ULTERIORMENTE
Che uno degli slogan più utilizzati in campagna elettorale del centrosinistra era “mai più decisioni prese sulla testa dei cittadini”

SI CHIEDE
Al Presidente del consiglio di Zona 8 di rendersi parte attiva affinchè venga organizzata  entro l’anno 2013 una consultazione popolare dei residenti del quartiere QT8. A tal fine si chiede che la commissione Commercio Attività Produttive e Comunicazione del Consiglio di Zona 8 raccolga le proposte da sottoporre a consultazione  in una apposita commissione convocata in quartiere.

  

La maggioranza di centro sinistra ha all’unanimità bocciato la mozione smentendo se stessa sui temi di democrazia e partecipazione. Credo sia importante far sapere a tutti la  grave posizione di chiusura che questa amministrazione ha nei confronti dei Cittadini.

A questo punto dovremo prevedere noi delle iniziative se non vogliamo che presto il mercatino del QT8 diventi rifugio per sbandati.
 

 Evoluzione del quadro politico in CDZ 8

 

Dal punto di vista più squisitamente politico  vi devo comunicare che ho deciso di non entrare nella rinata Forza Italia ma ho scelto di aderire alla nuova formazione denominata “Nuovo Centro Destra”.
Non mi separa da Forza Italia  una diversa analisi politica o una diversa valutazione sul ruolo della magistratura nelle vicende politiche degli ultimi 20 anni. In quest’ultimo mese gli aderenti al PDL si sono trovati a dover scegliere tra due posizioni entrambe giuste e ragionevoli: da una parte l’appoggio al governo che fu fortemente voluto da Berlusconi e dall’altra lo sconcerto per il comportamento del PD che ha fatto una dissennata corsa per intestarsi la decadenza di Berlusconi ignorando le osservazioni lanciate da più parti (una su tutte quella di Violante) con la conseguente voglia di farla pagare mandando a casa il governo che ha nel premier un vicesegretario del PD. Quando si deve prendere una decisione tra due cose giuste ma contrapposte, quando si deve scegliere una delle due,  occorre mettere in campo un giudizio di valore, cioè un criterio su cosa sia più importante. Per me il giudizio di valore è il benessere del popolo che oggi  coincide con la continuazione dell’azione di questo governo strano e difficile perché poggia sulla collaborazione di partiti che hanno visioni radicalmente diverse su stato e società ma che ad oggi risulta l’unico possibile.

Osservando  il drammatico momento  che  il Paese attraversa, non condivido la totale identificazione del  bene  comune  con   una  persona  sola, con il conseguente rischio di
privilegiare   lo  sfascio  al  tentativo  di  riforma.  Il  Paese è sfibrato e, con l'esito delle
ultime  elezioni politiche ha lanciato l'ultimo appello alla politica: se questa  dovesse  fallire, si rischia concretamente il caos.

Per questo motivo ieri sera in Consiglio di Zona 8 abbiamo dato vita ad un nuovo gruppo consigliare (“Nuovo Centrodestra”) che attualmente conta 4 consiglieri (quanti il gruppo di Forza Italia) e io ho avuto l’onore di essere nominato capogruppo di questa nuova formazione.

 

venerdì 8 novembre 2013


Bilancio Comunale: aumentano le entrate e diminuiscono i servizi.

 

In questi giorni il consiglio comunale è all’opera per l’approvazione del bilancio previsionale del 2013. Avete capito bene, non ho sbagliato a scrivere, non si sta discutendo il bilancio previsionale del 2014 ma quello del 2013!

A termini di logica si dovrebbe parlare di consuntivo in quanto è ridicolo fare una previsione sull’anno ormai  trascorso. Se il problema fosse tutto qui potremmo anche chiudere un occhio, purtroppo sul bilancio  stiamo assistendo ad una impennata delle
entrate tributarie e ad un taglio dei servizi.

Durante quest’ultimo mese il Consiglio  Comunale ha votato un aumento dell’aliquota Imu sulla prima casa – benché nel frattempo Governo e Parlamento abbiano abolito la prima rata –  dallo  0,4%  allo 0,6. Per un totale di 100 milioni di maggiori entrate per il  Comune.  Immediatamente  dopo  la  maggioranza  di  Palazzo  Marino  ha aumentato  l’addizionale  Irpef  allo  0,8  e  diminuito contestualmente la soglia  di  esenzione per i redditi dai 33mila euro dello scorso anno ai 21 di  quest’anno.  In  due  anni e mezzo Pisapia ha aumentato le tasse di 723 milioni  di  euro:  prima  del  suo insediamento i milanesi versavano nelle casse comunali poco più di 600 milioni, ora 1 miliardo e 300 milioni. Tutto questo  porterà  ad  un  miglioramento dei servizi? Assolutamente no, anzi!
Prendiamo, ad esempio, gli asili: quest'anno si assiste ad una lista d'attesa da record; 1.300 bambini non hanno avuto un'assegnazione. A ciò si aggiunga la scelta scellerata dell'amministrazione di tagliare 445 posti accreditati presso i nidi privati (che segnano un costo mensile da parte del Comune di 603 euro per bambino a fronte dei 900 spesi dallo stesso per erogare direttamente il servizio) ed un milione e 200 mila euro di contributi alle materne paritarie private. A seguito di un forte intervento del consigliere PDL Matteo Forte si  sta  aprendo  lo  spiraglio  per  un emendamento condiviso  tra  maggioranza  ed  opposizione per reintegrare, almeno fino a giugno  2014,  parte dei contributi alle materne paritarie private che, non avendo avuto la possibilità di preventivare costi aggiuntivi imprevedibili, rischiano  seriamente  di  chiudere  i battenti nel corso dell’anno. Se ciò accadesse,  gli  oltre  7 mila bambini che a Milano frequentano questo tipo d’offerta  –  facendo risparmiare annualmente al Comune 45.435.000 euro (!) -  ,  rischierebbero  di  aggiungersi  alla  già  lunga lista d’attesa, con conseguenze   disastrose   per   le   stesse  finanze  dell’amministrazione cittadina.

 
Mercato coperto QT8

 Ieri la maggioranza di centrosinistra ha bocciato la mia mozione sul mercato coperto del QT8 di cui avevo parlato in precedenti post.

Non c’è niente da fare, in quell’area dovrà sorgere un mercato a vocazione biologica e km 0; al massimo  verrà tollerata nel mercato la presenza di uno scaffale con prodotti “normali”! Ritorna sempre alla mente la canzone di Giorgio Gaber, quella che diceva che la doccia è di sinistra mentre il bagno è di destra; probabilmente al CDZ 8 pensano che il km 0 e il biologico siano temi di sinistra, altrimenti non si capisce perché insistano tanto su questa formula bocciando la mia proposta che chiede una gestione del mercato coperto fatta da una delle grandi catene di ipermercati (con costi dei prodotti logicamente conseguenti).

Io però non mi arrendo e chiederò a gran voce che si organizzi un referendum di quartiere per ascoltare il parere e i bisogni dei cittadini.

Vi farò sapere.


 

venerdì 18 ottobre 2013



La maggioranza di centrosinistra al CDZ 8 di Milano fa mancare il numero legale pur di non votare la mia mozione per il mercatino coperto del QT8.

 

Non è bastato far melina e attendere un mese e una settimana prima di inserire nell’ordine del giorno del Consiglio di Zona la mia mozione (vedi il post precedente) in cui sostanzialmente chiedevo di legare la ristrutturazione e gestione del mercato al rilascio di licenze per nuovi punti vendita delle grandi catene di supermercati; ieri (giusto perché sussistono obblighi di legge sulla discussione delle mozioni dei Consiglieri), all’ultimo punto dell’ordine del giorno c’era la discussione della mia mozione ma la maggioranza di centrosinistra ha fatto cadere il numero legale. Da che mondo e mondo la maggioranza governa e l’opposizione … si oppone, e opponendosi prova magari anche a far cadere il numero legale, ieri sera è successo l’opposto: è stata la maggioranza che ha fatto l’opposizione….mentre l’opposizione cercava una soluzione per un grave problema del quartiere.

Che segnale ha dato il Consiglio di Zona ai residenti del QT8?

Guardiamo i fatti:
1)    Dal giorno della rinuncia al progetto da parte  del vincitore del bando a oggi il CDZ non ha trovato il tempo di indire una commissione su questo tema (eppure ha pochissimo lavoro in quanto senza contributi da erogare perché a metà ottobre il Comune non ha ancora approvato il bilancio di previsione che di solito si fa a inizio gennaio)
 
2)    Ieri pur di non votare  la mia mozione ha fatto cadere il numero legale


Possiamo affermare che il CDZ 8 ha a cuore il problema?
Eppure la maggioranza di centrosinistra è correa del disastro del mercatino del QT8 e quindi non foss’altro che per un giusto senso di colpa avrebbe dovuto darsi da fare.. Quando infatti  l’Assessore al commercio del comune di Milano venne in Consiglio di Zona a proporre il progetto io fui l’unico ad oppormi, TUTTO il CENTROSINISTRA si dichiarò felice dell’iniziativa, considerando trascurabile il fatto che il progetto fosse calato dall’alto o che i bisogni dei cittadini siano ben  altro…

Cosa succederà ora?

Probabilmente l’amministrazione proverà con una nuova gara, magari imbarcando i GAS e qualche produttore a km 0 e biologico…. Non è difficile prevedere la fine di un progetto con queste premesse….. l’assurdo nell’assurdo è il ruolo giocato dall’ideologia: pare che i cibi biologici e a Km 0 non siano un’opzione alimentare ma il verbo della sinistra. Ricordate Gaber nella canzone in cui diceva che il bagno era di destra mentre la doccia di sinistra? Ebbene siamo proprio a questo punto, i cittadini del QT8 si scordino di poter acquistare i bastoncini Findus perché sono di destra!

Ma la furia ideologica non si ferma al mercatino del QT8: ieri è stato bocciato un permesso di costruzione. L’immobiliare Sempione voleva erigere un palazzo di 5 piani in un’area adiacente il raccordo autostradale, dietro un grande distributore. La risposta è stata negativa perché “ci sono troppi uffici vuoti a Milano”.

Questi signori, che di professione fanno tutt’altro, hanno deciso che da qui a 3 anni (ed un Expo nelle vicinanze) non serviranno uffici ed hanno chiesto di cambiare destinazione d’uso facendo appartamenti (con magnifica vista sull’autostrada). Alla mia domanda su quali studi si fossero basati per decretare con certezza che nel futuro non sarebbero serviti uffici e che quindi l’immobiliare Sempione avrebbe lasciato poi in stato di abbandono quanto costruito (questa infatti era la loro tesi) mi ha risposto il presidente del Consiglio di Zona in persona dicendo che aveva letto un articolo sul Corriere della Sera e visto un servizio della Gabanelli su Rai 3.

Strano che non mi abbia citato una copertina di Crozza.

Sembra uno scherzo ma a causa di questi signori il palazzo non verrà costruito, l’area non sarà riqualificata, l’economia non sarà mossa da quest’investimento…. e tutto ciò non perché non si voglia "consumare suolo" o "cementificare", no la motivazione è che i soldi così investiti non frutteranno.

In conclusione pare che la vocazione del centrosinistra sia quella di volerci insegnare cosa mangiare, come investire i propri soldi…. a quando l’assegnazione per delibera zonale di una moglie, pardon “compagna”?

Se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere…..

lunedì 9 settembre 2013

LA “FREGATURA” DEL MERCATO COMUNALE DEL QT8

Ora è ufficiale: il mercato comunale “radical chic” voluto dalla giunta Pisapia non si farà più. Chi scrive aveva criticato pesantemente il progetto perché calato dall’alto e palesemente in contrasto con le esigenze del territorio (vedi mio post del 3 ottobre 2012) Purtroppo la mia voce non è stata ascoltata e ora c’è un rudere al posto del mercato... L’amministrazione comunale potrà incassare l’assegno che i vincitori del bando avevano lasciato in garanzia (e probabilmente saranno contenti visto il penoso stato delle casse comunali) ma per i cittadini resta solo il danno di non avere più un mercato. Io credo che come minimo l’Assessore al commercio (D’Alfonso) e il sindaco Pisapia debbano chiedere scusa ai residenti per il dissennato progetto che hanno voluto imporre! E cosa dire della maggioranza che governa il CDZ8? Ovviamente erano TUTTI d’accordo, senza se e senza ma al progetto di Pisapia sul mercatino… scommettiamo che presto ci sarà una corsa a distinguersi, mentendo, a dire “io non ero d’accordo…”?
COSA FARE ORA?
Con ancor più forza dobbiamo chiedere che l’immobile venga dato in gestione ad una catena di supermercati, magari legando la sua gestione con il rilascio di nuove licenze sul territorio milanese, con il vincolo dell’uniformità dei prezzi rispetto ai vicini supermercati. Queste sono le necessità dei residenti: un luogo dove acquistare alimentari a buon prezzo, altro che mercati radical chic per i (pochi) milanesi danarosi!

martedì 16 aprile 2013

Museo di Arte Contemporanea a Milano: fine di un sogno

Addio al museo di arte contemporanea voluto a Citylife dal sindaco Moratti: la nuova amministrazione ha cancellato il progetto.
La realizzazione di un museo di arte contemporanea, oltre ad essere un apporto culturale straordinario per la città di Milano, rappresentava  uno stimolo importantissimo per la riconferma della nostra città come capitale del mercato dell’arte.
Per la Zona 8 in particolare la presenza del museo avrebbe rappresentato una grande opportunità per valorizzare luoghi di interesse turistico della Zona come il quartiere QT8, il Giardino dei Giusti al Montestella  (distanti un centinaio di metri dal progettato museo), ma anche la Certosa di Garegnano e la villa Scheibler recentemente ristrutturata.  La Zona 8 ha numerosi gioiellini turistici (il QT8 ad esempio compare su tutti i manuali di architettura e urbanistica) incapaci da soli di attrarre il turismo culturale, il  flusso  garantito dal museo di arte contemporanea avrebbe permesso di valorizzarli e di  rivitalizzare i nostri quartieri. Purtroppo la giunta Pisapia ha creato un buco nel bilancio comunale di oltre 400 milioni di euro ed ha quindi pensato bene di recuperare parte dei soldi (46 milioni di euro derivanti dallo scomputo degli oneri di urbanizzazione) sulla pelle della cultura. I consiglieri della maggioranza di centrosinistra del Consiglio di Zona 8, come tanti bravi soldatini hanno rapidamente  e allegramente approvato la cancellazione del museo come richiesto dal Sindaco infischiandosene del danno che questa decisione avrebbe creato per la Zona 8. Pisapia è all’affannosa ricerca di risorse per colmare il  buco di bilancio creato dalla sua amministrazione, sono previsti per questo motivo una raffica di aumenti , tuttavia non rinuncia ai suoi cavalli di battaglia ideologici, ad esempio pare intenzionato a “regalare” il Leoncavallo agli attuali occupanti abusivi al costo di 12 milioni di euro prelevati dalle tasche dei milanesi .



Spettacolo Piccolo Uovo

Il teatro Litta mette in scena in questi giorni lo spettacolo “Piccolo Uovo” che racconta storie di “famiglie diverse” tra cui quelle composte da genitori dello stesso sesso ed invita ad assistervi scuole materne e primarie, statali e non, della città. E’ evidente che per il teatro si tratta di legittima scelta artistica, mentre per le scuole e gli insegnanti è una scelta educativa, e come tutte le scelte educative non è neutra. Chi ad esempio come me, è un ecologista convinto, non può accettare come “normale” una famiglia composta da genitori dello stesso sesso. La Natura infatti ha deciso diversamente legando la genitorialità esclusivamente al rapporto uomo-donna.
Ho quindi fatto un’interrogazione al Presidente del consiglio di zona chiedendo di pubblicizzare l'elenco delle scuole della Zona 8 che hanno aderito all’iniziativa, a garanzia della piena  libertà dei genitori che hanno diritto a  scegliere la scuola per i propri figli a ragion veduta.
A questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=k2XxrGQ8jSg  potrete trovare la registrazione video del mio intervento.

mercoledì 23 gennaio 2013

Da un piccolo fatto una grande indicazione

Ho recentemente ricevuto il rendiconto economico di un’iniziativa di solidarietà voluta dal Consiglio di Zona 8 a favore delle popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna.
L’iniziativa (Ape Reggiano) consisteva in un aperitivo solidale il cui ricavato doveva essere devoluto come contributo per la ricostruzione della scuola elementare di Medolla.
L’iniziativa, progettata dal Consiglio di Zona, è stata successivamente appaltata ad un’associazione (Rinascimento Metropolitano) che ne ha curato la realizzazione. Per questa iniziativa il Consiglio di Zona 8 ha stanziato €1.500 mentre il ricavato versato per la ricostruzione della scuola è stato di €1.350,53
Quindi il risultato dell’iniziativa, il cui obiettivo era la raccolta di fondi pro terremotati, è stato fallimentare in quanto il contributo versato risulta inferiore all’importo speso dal Consiglio di Zona stesso.
Questo è quanto succede agendo in ottica “statalista”, cioè quando l’Ente Pubblico (Stato, Regione, Provincia, Comune o Circoscrizione) decide di agire in prima persona invece di aiutare chi, nella società civile, già opera in quel settore. In uno studio pubblicato due anni fa da una università tedesca sul metodo di governo della Lombardia si evince che il metodo sussidiario garantisce un fattore moltiplicativo tra 7 e 10 rispetto al contributo erogato. Questo significa che se io Ente Pubblico erogo 10€ di contributo ad un’associazione che già opera in quel determinato campo ottengo per i cittadini un controvalore da 70 a 100€  (mentre se agisco direttamente in prima persona il risultato è negativo come nell’esempio appena visto).
Stessa logica per un’altra iniziativa fatta prima di Natale chiamata pacco solidale dove il Consiglio di Zona è andato ad acquistare presso un supermercato (con tanto di gara pubblica) delle derrate alimentari per i cittadini poveri. In pratica ha fatto una specie di Banco Alimentare in proprio, rinunciando ancora una volta al fattore moltiplicativo che si sarebbe ottenuto con una politica sussidiaria.
In un momento economico duro come quello che stiamo attraversando  credo  sia dovere morale delle Amministrazioni Pubbliche far fruttare al meglio ogni euro speso (frutto delle nostre tasse).
Allargando ulteriormente la visione appare chiaro che l’attuale livello di welfare sociale risulta difficilissimo da mantenere se non si passerà da una concezione di welfare state a quella di welfare society, cioè a
una forma di risposta alla crisi del Welfare, basata sul principio di sussidiarietà e incentrata sulla valorizzazione da parte dell’ente pubblico dei tentativi già in atto nel corpo sociale di gestire autonomamente le risposte ai propri bisogni.
Per questo motivo, nell’approssimarsi delle elezioni Politiche e Regionali invito tutti ad analizzare i vari programmi privilegiando quelli dove sia previsto l’utilizzo del principio di sussidiarietà, e all’interno dei partiti (là dove si può, come ad esempio nelle elezioni regionali) invito a scegliere persone che per storia e cultura lavorano con la sussidiarietà e non con una visione statalista della società.